Re: Amicizia è
Inviato: martedì 4 novembre 2008, 9:44
Vi porto una testimonianza di amicizia vera.
Un mese fa sfogliando un quotidiano per caso (carezza del Signore), ho visto un nome su un titolo e delle foto.
Una mia conoscenza di 20 anni prima incontrata sui campi di tiro con l'arco era malato di SLA, una malattia infame che ti lascia la testa completamente libera di pensare di sentire di vedere ma ti imprigiona in un corpo che non può più muoversi pur essendo sensibile al dolore e anche ad una carezza.
La respirazione avviene con una macchina tramite un buco nella gola e il cibo e l'acqua vengono direttamente iniettati nello stomaco tramite un buco nella pancia; vi risparmio altri particolari.
Qualche tempo fa avrei detto "poveraccio che brutta fine", e avrei ripreso la mia vita abituale, ma il Signore aveva per me un altro progetto.
Tornato a casa ho rintracciato il numero telefonico ho parlato con la moglie, un angelo che giorno e notte da sei anni gli è accanto, e la Domenica lo sono andato a trovare (purtroppo sta a 150 Km, oltre Ascoli Piceno).
Pensavo di provare pietà; cercavo di trovare le parole giuste e avendo visto le foto forse anche un po' di disgusto per tutte quelle ferite aperte.
Invece quando sono entrato e ho visto questo lettino in mezzo alla stanza con lui immobile con gli occhi che a fatica riuscivano ad esprimere la sua gratitudine per la mia visita, ho provato un amore sconfinato: io non vedevo un uomo senza speranze, ma un uomo vivo, sereno, pieno di dignità; li c'era e c'è Cristo, non ho dubbi.
Sono stato con lui tutto il giorno abbiamo parlato (lui si esprime tramite un computer speciale che comanda con gli occhi) del passato del presente, dei suoi progetti anche se sa che non gli resta molto tempo (questa malattia non ha cure e già sei anni sono tanti) ma la serenità che gli dà la fede è sconcertante.
Ci sentiamo tutti i giorni via e-mail gli auguro il buongiorno e la buonanotte e gli racconto di me e lo ringrazio perché se io per lui posso fare molto poco, lui per me e per gli altri sta facendo molto (ma questa è un'altra storia) e lo tornerò a trovare.
Amate gli amici, amate i fidanzati, gli sposi, i fratelli, perché noi abbiamo questo grande dono della vita, non sprechiamolo.
Un abbraccio. Evandro.
Un mese fa sfogliando un quotidiano per caso (carezza del Signore), ho visto un nome su un titolo e delle foto.
Una mia conoscenza di 20 anni prima incontrata sui campi di tiro con l'arco era malato di SLA, una malattia infame che ti lascia la testa completamente libera di pensare di sentire di vedere ma ti imprigiona in un corpo che non può più muoversi pur essendo sensibile al dolore e anche ad una carezza.
La respirazione avviene con una macchina tramite un buco nella gola e il cibo e l'acqua vengono direttamente iniettati nello stomaco tramite un buco nella pancia; vi risparmio altri particolari.
Qualche tempo fa avrei detto "poveraccio che brutta fine", e avrei ripreso la mia vita abituale, ma il Signore aveva per me un altro progetto.
Tornato a casa ho rintracciato il numero telefonico ho parlato con la moglie, un angelo che giorno e notte da sei anni gli è accanto, e la Domenica lo sono andato a trovare (purtroppo sta a 150 Km, oltre Ascoli Piceno).
Pensavo di provare pietà; cercavo di trovare le parole giuste e avendo visto le foto forse anche un po' di disgusto per tutte quelle ferite aperte.
Invece quando sono entrato e ho visto questo lettino in mezzo alla stanza con lui immobile con gli occhi che a fatica riuscivano ad esprimere la sua gratitudine per la mia visita, ho provato un amore sconfinato: io non vedevo un uomo senza speranze, ma un uomo vivo, sereno, pieno di dignità; li c'era e c'è Cristo, non ho dubbi.
Sono stato con lui tutto il giorno abbiamo parlato (lui si esprime tramite un computer speciale che comanda con gli occhi) del passato del presente, dei suoi progetti anche se sa che non gli resta molto tempo (questa malattia non ha cure e già sei anni sono tanti) ma la serenità che gli dà la fede è sconcertante.
Ci sentiamo tutti i giorni via e-mail gli auguro il buongiorno e la buonanotte e gli racconto di me e lo ringrazio perché se io per lui posso fare molto poco, lui per me e per gli altri sta facendo molto (ma questa è un'altra storia) e lo tornerò a trovare.
Amate gli amici, amate i fidanzati, gli sposi, i fratelli, perché noi abbiamo questo grande dono della vita, non sprechiamolo.
Un abbraccio. Evandro.