Gli amici sono davvero una poesia: “La poesia di Dio”

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Narabedla
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Gli amici sono davvero una poesia: “La poesia di Dio”

Messaggio da Narabedla » venerdì 16 marzo 2012, 20:11

Vorrei condividere alcune frasi di questo bellissimo libro, io credo nell'amicizia.


L'amicizia, ogni amicizia, in qualunque età fiorisca e nella varietà delle sue forme, risponde a un’insopprimibile esigenza comunicativa della creatura umana. A un bisogno difficile da definire, da contenere e da saziare. Che vive però in ciascuno di noi. Anziché alle radici del nostro stesso essere e sta a indicare quella voglia di uscire dalla propria tana, dal proprio isolamento per creare relazioni, endiadi. Cioè un giro imprevedibile di vita nuova.
Fatta di accoglienza, rispetto, condivisione, novità di mente e di cuore.
L’amicizia è uno sconfinare la propria solitudine per vivere a più voci. È ricerca di illuminare il grigiore dei nostri giorni con la presenza e l’incontro di altre persone, diverse ma disponibili al dialogo, ad affacciarsi su un mondo inesplorato, a vivere l’avventura della vita.
Vuol dire possibilità di avere vicino “un campo, un otre” in cui seminare le nostre gioie, o a volte riversare le nostre pene. È desiderio di confrontare noi stessi con gli altri per costruire insieme una strada di fiducia e di speranza.
È scambio di quel po' di luce che ogni persona possiede, per fare dei nostri incerti passi un cammino più sicuro verso un orizzonte di serenità e di pace.


Non si nasce già amici di qualcuno. Amici ci si sco­pre imprevedibilmente, quando meno si sa o si aspetta.
Ci accorgiamo che una persona fino allora «sco­nosciuta» è divenuta amica, nella profondità del nostro essere. Qualcosa di indefinibile e profondo è nato dentro di noi. Può dirsi simpatia, vibrazione interiore o altro. Di certo ha un'intensità inattesa, accompagnata dal desi­derio di comunicare all'amico o all'amica, di donarsi sen­za calcoli e senza riserve. Ci si trova amici, riconoscendo fra i tanti la persona che misteriosamente ha realizzato con noi un incontro di ascolto, di fiducia reciproca, di godimento e di sofferenza condivisi.
E ogni incontro poi è preparato da un'attesa che si rinno­va. Perché l'amico di solito non vive stabilmente con noi, dentro le mura di casa nostra: appartiene a un'altra casa, a un'altra carne, pur vivendo dentro le vibrazioni della nostra anima: e sono vibrazioni piene di bellezza, di de­sideri, di ideali, di sorrisi e di letizia.
Quell'incontro, realizzato a ripetizione, chiarisce a noi stessi il senso e il gusto della vita. Consente di cammina­re in compagnia per lunghi tratti di strada, forti l'uno dell'altro. Ogni incontro con gli amici trascende la quoti­dianità e ci fa entrare in spazi di colore e di poesia, dove persino nel buio riusciamo a intravvedere uno spiraglio di luce e di speranza.
Ci rimanda così a un altro incontro, quello definitivo, che realizzando ogni bisogno e promessa, ci sazierà e colmerà per sempre d'infinito.


Con le pietre sì costruisce un edificio, realizzando così un progetto. Con le strade si coprono di­stanze e ci si avvicina a una meta. In entrambi i casi ci vuole tempo e fatica, gradualità e pazienza. Così è dell'a­micizia: non la si improvvisa, né la si compera e nemme­no la si vende. Non è bella e pronta, come un fiore lungo un sentiero di montagna. Non la sì trova per caso, come un minerale sul greto di un torrente.
È sì un dono da accogliere, ma è tutto da vivere. Si co­struisce come una casa, disponendo le pietre una sull'al­tra. La si vive percorrendola come una strada, passo do­po passo. E un'oasi nel deserto da attraversare. E una gemma che diventerà frutto. Col tempo. Con la saggezza della mente e del cuore, con l'esperienza. Quelli dell'a­micizia non sono tempi brevi. Sono quelli della vita a cui si danno agli spazi della rivelazione, della prova e della fedeltà.
«L'amico fedele è solido rifugio, chi lo trova trova un tesoro», dice la Bibbia. E un tesoro, a dir poco, è raro. E una strada che si conquista e su cui si avanza camminan­doci. Una strada a volte piana a volte in salita, che ora invita ora tace, ora alletta ora stanca, ma fa comunque sognare un arrivo, una cima, un incontro, una pienezza. Non è un'esperienza a termine l'amicizia. E sempre da fare, da vivere. Richiede una costante offerta di pensieri, affetti e segni.
Gli amici sono davvero una poesia: «La poesia di Dio», di un Dio che consola, rischiara, riscalda. Di un Dio che condivide, sostiene, salva, e lo fa proprio attraverso le mani e il cuore di una persona amica.

L'amicizia come stupore - Sergio Deison


Così come una manciata di sabbia, scivolando via, lascia sempre qualche granello fra le pieghe della mano… allo stesso modo, ogni cosa che scivola fuori dalla nostra vita, lascia qualche granello di sé, fra le pieghe dell’anima

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Re: Gli amici sono davvero una poesia: “La poesia di Dio”

Messaggio da Venerabile Beda » sabato 17 marzo 2012, 10:16

Grazie per questa condivisione Naradebla. È una riflessione molto bella.


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