La favola dell'amicizia...

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Lola
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La favola dell'amicizia...

Messaggio da Lola » giovedì 22 ottobre 2009, 19:51

C'era una volta un uomo che aveva il nido in un posto marino chiamato Ostia Lido.
Lui aveva moglie, due figli e tanti amici e non aveva né tristezza, né malattie, né nemici.
Somigliava al cantante milanese chiamato Enzo Jannacci e la controfigura propose di farne con tanti baci e pure molti abbracci.
A lui ciò non sembrò del tutto vero, ma il suo lavoro nel film non era certo a costo zero.
Ferito nell'ernia e con complicazioni in ufficio, declinò l'invito non senza sacrificio.
E in una notte di tempesta e tuoni fu ferito da accuse infondate e non consoni.
Fu accusato di scrivere commenti gravi e pesanti, ma sapeva che l'autore non era lui, Mario Pulimanti.
Quelle frasi orrende e proprio tanto folli opera eran invece di demoni brutti e molli.
Cercò di difendersi triste e disperato, ma gli amici non voller sentir il suo canto desolato.
Alzò gli occhi e vide papà Valeriano ondeggiar in una nube rosa tra un fagiano e un pellicano.
Sentì la sua voce forte e molto chiara che gli diceva: "Mariuccio smetti 'sta cagnara!
Quando si litiga con qualcuno e si dice qualcosa di brutto, si lasci una ferita e ci si comporti da farabutto.
Chi pianta un coltello in un amico, e poi la levi, per l'amico una ferita e per lui niente sollievi.
Non importa quante volte ci si scuserà, la ferita orrenda e sanguinante a putrefarsi rimarrà.
Fa male una ferita fisica quanto una verbale, sia essa accidentale, bestiale o paradossale.
Gli amici sono gioielli preziosi e molto rari, non vanno gettati nelle profondità dei grandi mari.
Gli amici ti incoraggiano, ti fanno sorridere, ti vogliono bene, lo lo fanno di cuore, senza corde né catene.
Sono pronti ad ascoltarti alla bisogna e non si comportan mai, dico mai, da vil carogna.
Lor ti sostengono e ti aprono il loro cuore e lo fanno sol,o per tanto ma tanto amore.
E adesso va va Mariuccio mio, oltre all'ernia non dire anche ad alcuni amici un brutto e triste.
Or ti lascio e lassù ritornerò, ma ti vegliar su te mai mi stancherò".
Così disse il suo papà Valeriano e nel cielo scomparve volando paino piano.
Mario rimase solo e ammutolito e per un attimo si sentì assortito, smarrito e sbigottito.
Poi si asciugò una lacrima che bagnava il suo gran viso e all'improvviso si sentì come fosse in paradiso.
Ora aveva capito tutto, l'aveva detto il suo caro e buon papà, agli amici cari mai rinuncerà!
E a chi lo accusava di scriver amenità, sorridendo rispose che eran tutte falsità.
Cercasser altrove gli autori di tal misfatti, che lui era del tutto estraneo a simil e vili atti.
Così come lo eran la moglie e i figli belli, colpevoli non certo di frasi turpi, castelli o indovinelli.
Perciò disse all'improvviso, a grandi e piene voci: "Sol chi non lancerà acusse folli e tanto atroci
resterà amico mio e della mia famiglia, gli altri restasser pure nel loro parapiglia che per noi non sarà certo una grande meraviglia."
Quindi se ne andò contento e tanto fortunato, con moglie, figli e veri amici, stimolato e non rassegnato.
La morale della favola é: "l'amico vero non é una banderuola!"



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Miriam
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Re: La favola dell'amicizia...

Messaggio da Miriam » sabato 24 ottobre 2009, 20:50

Bellissima storia con una grandissima morale nessun amico deve passare nella tua vita come una banderuola ma sempre avere un posto importante e aver lasciato un segno in noi.


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