Marte il rivoluzionario dell'astronomia


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Venusia
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Marte il rivoluzionario dell'astronomia

Messaggio da Venusia » lunedì 26 luglio 2010, 22:58

Marte nell'antichità era il simbolo della guerra, del fuoco, della virilità. E nel 1543 gli studi su di esso aprirono la strada alla nascita del sistema copernicano, che pone il Sole al centro relegando la Terra al ruolo di umile pianeta, uno dei tanti. Con tutte le consegunze filosofiche, religiose e teologiche bene note. Gli astronomi babilonesi lo chiamavano Nergala, il dio del fuoco e della morte; gli Egizi, Horus il rosso; i Greci lo avevano battezzato con il nome di Pyroeis (infuocato) sia con quello di Ares, dio della guerra; i Romani con il suo omologo Marte. E nell'estremo oriente sia i cinesi, sia i giapponesi, e coreani lo chiamano tuttora "Stella infuocata". Non a caso il simbolo di Marte, che deriva dallo scudo e dalla lancia de dio stilizzati è anche quello del sesso maschile.
Marte è stato studiato a lungo da molti astronomi. Il primo è stato Aristarco, vissuto tra il 310 e i 230 a.C. dedusse, studiando il moto dei corpi celesti, che la Terra non poteva essere al centro dell'universo, ma che il Sole doveva essere immobile, mentre la Terra gli ruotava intorno in un'orbita circolare. I suoi testi non sono giunti a noi, se che hanno notizie dalle opere di Plutarco e Archimede. La sua teoria Eliocentrica, comunque non fu presa in considerazione, tanto che il più famoso astronomo dei primi secoli dell'era cristiana, Claudio Tolomeo (100 - 175 circa), stabili inequivocabilmente che al centro di tutto vi fosse la Terra. La sua teoria avrebbe dominato il mondo scientifico, filosofico e religioso per circa 1300 anni.
Tuttavia, Tolomeo, si era accorto benissimo che Marte, sembra ogni tanto invertire il suo moto sullo sfondo delle stelle. Nella realtà, poiché la Terra completa la sua orbita in un tempo più breve di quanto faccia i pianeti esterni, questi sembrano a un certo punto retrocedere rispetto alle stelle, mentre in un certo senso è la Terra che li sorpassa (per questo motivo gli egizi chiamarono Marte anche "il viaggiatore al contrario"). Tutto ciò è facile da spiegare ammettendo, come è nei fatti, che tutti i pianeti, Terra compresa, ruotino intorno al Sole, mentre è terribilmente complicato immaginando che al centro dell'universo si trovi la terra, poiché in tal caso Marte avrebbe dovuto davvero, a un certo punto, fare retromarcia.
Tolomeo cercò di giustificare il fenomeno con una complessa costruzione geometrica delle orbite planetarie. In realtà, la sua spiegazione iniziò a fare acqua quando il movimento dei pianeti fu misurato con sempre maggior precisione,per cui furono introdotte ulteriori correzioni alla teoria. A nessuno passò per la mente che forse la teoria di Tolomeo fosse sbagliata in partenza; ma nel frattempo l'Occidente era entrato nel Medio Evo e gli studi scientifici furono quasi completamente disattesi. Finalmente proprio studiando il moto di Marte, un oscuro canonino e medico polacco del XVI secolo Nicolò Copernico (1473 - 1543) ribaltò la teoria di Tolomeo e ne propose un'altra, che poneva il Sole al centro di tutto e con la quale ogni movimento dei pianeti quadrava perfettamente.
Era nata la teoria Eliocentrica che, nonostante la fortissima opposizione della Chiesa Cattolica, si avviò a diventare il fondamento della scienza moderna.


Venusia

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