Alla ricerca di Saturno


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Concy72
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Alla ricerca di Saturno

Messaggio da Concy72 » sabato 26 giugno 2010, 1:21

A differenza di Venere e di Giove, Saturno non appare come l’astro più brillante del cielo, né, come Marte, si distingue per un particolare colore. La sua magnitudine è normalmente 1, ma raggiunge lo 0 quando è all’opposizione; il suo colore tende al giallo. Perciò, quando è sopra l’orizzonte è certamente un oggetto facilmente visibile; la difficoltà sta nel riconoscerlo tra circa una mezza dozzina di altre stelle di prima grandezza, anche esse ben visibili. Per riconoscere Saturno bisogna prima di tutto avere un’idea approssimativa delle regioni del cielo dove generalmente possono trovarsi i pianeti; inoltre, è necessario conoscere le posizioni delle stelle di prima grandezza che potrebbero essere confuse con Saturno. D’inverno tra queste stelle troviamo Aldebaran, di colore arancione e Castore e Polluce, una coppia facilmente individuabile. Analogamente d’estate c’è Antares, troppo rossa per essere confusa con Saturno. Solo Regolo e Spica, in primavera, potrebbero essere confuse col pianeta; che però non si troverà in prossimità di queste stelle prima della fine del secolo.

Saturno, con i suoi anelli, è assolutamente inconfondibile anche se osservato con un buon binocolo. Vicino a Saturno, con un piccolo telescopio, si deve vedere anche un punto luminoso di ottava magnitudine: è Titano, il più grande dei suoi satelliti. L’asse di Saturno e i suoi anelli sono inclinati rispetto al piano dell’orbita; perciò, mentre col passare degli anni il pianeta si sposta su questa, anche gli anelli cambiano aspetto. Questi ci si presentano con la massima visibilità due volte durante il percorso dell’intera orbita, cioè una volta ogni 15 anni. Lo spettacolo degli anelli in tali occasioni è assolutamente da non perdere. Analogamente, gli anelli ci si presentano di taglio due volte per orbita e allora è difficile vederli. Nel periodo in cui gli anelli sono di taglio si ha la strana sensazione di vedere un pianeta del tutto differente da quello, circondato di anelli, a cui siamo abituati: tutto ciò che si vede è una pallina gialla con un diametro di 20 secondi d’arco. Per contro, quando gli anelli sono visibili e il pianeta è in opposizione, la loro ampiezza arriva a 44 secondi d’arco. Quando manca la luce riflessa dagli anelli, la luminosità del pianeta sembra ridursi appena alla metà di quella normale; è quindi questo il tempo più adatto per osservare le sue lune minori. Quando invece gli anelli sono al massimo della visibilità , allora sono anche visibili al meglio le loro ombre e la stretta divisione di Cassini.

Gli anelli sono senz’altro l’aspetto più interessante da osservare con un piccolo telescopio; ma è importante cercare di vedere anche l’ombra degli anelli proiettata sul pianeta. Ancora più chiara è l’ombra del pianeta sugli anelli. Quest’ ultimo effetto non è osservabile quando quando si è vicini all’opposizione (quando Saturno è opposto al Sole e quindi sorge quando il Sole tramonta); conviene invece osservare quando il pianeta si trova a sud al momento del tramonto: allora l’angolo sotto cui si proiettano le ombre rende l’effetto ben visibile. Attraverso quest’ombra si può capire chiaramente quale parte degli anelli passa davanti al pianeta e quale gli passa dietro. Senza quest’ombra, infatti, è veramente difficile capire l’orientamento e la vera inclinazione degli anelli. Una prova di qualità a cui conviene sottoporre un piccolo telescopio è cercare di vedere tra gli anelli la divisione Cassini. Si tratta di un anello nero molto netto e sottile (appena mezzo secondo d’arco) che divide la parte esterna dell’anello (circa un terzo di essa) da quella interna. Osservato con un piccolo telescopio, il disco di Saturno appare molto uniforme, quasi senza particolari. In una notte favorevole si può intravedere la traccia di una banda scura intorno all’equatore, oppure un’area leggermente scura vicino al polo. Titano, luminoso quasi come una stella di magnitudine 8, è l’unico satellite visibile con un telescopio da 7-8 cm. La sua orbita ha un diametro nove volte più grande di quello dell’anello e, poiché è inclinata come gli anelli, il satellite appare in posizioni lontane dal pianeta fino a 4,5 volte il diametro dell’anello e, quando è più vicino al pianeta, sta sopra o sotto di esso. Tuttavia, nei periodi di non visibilità degli anelli, con un telescopio da 7-8 cm sono ben visibili anche le altre tre lune: Rea, Dione e Teti. Le loro orbite hanno diametri compresi fra un quarto e i tre settimi di quello dell’orbita di Titano. Sono tutte notevolmente scure con magnitudine circa 10. Giapeto, altro satellite di Saturno, rappresenta un caso singolare. Ruota intorno al pianeta a distanza tre volte maggiore di quella di Titano ; inoltre ha una faccia coperta di ghiaccio mentre l’altra è molto scura. Questo satellite, quando è a est di Saturno rivolge a noi la faccia scura e la sua magnitudine è 11, troppo modesta per un telescopio da 7-8 cm; ma quando è a ovest del pianeta, presenta la faccia chiara e la sua magnitudine passa a 9,5 , sufficiente per potersi vedere attraverso un piccolo strumento.

Saturno è un altro pianeta gigante composto prevalentemente di gas, come Giove. Tuttavia, essendo più lontano dal Sole, e perciò più freddo di Giove, ha, rispetto a questo, uno strato più spesso di nuvole di cristalli di ghiaccio di ammoniaca e meno bande oscure. Gli anelli sono costituiti da moltissimi miliardi di blocchi di ghiaccio (forse 1.000.000.000.000.000.000) di circa un metro di diametro in media.
La loro grandezza può variare come da un chicco di grandine a un’automobile e più. Essi potrebbero essere o i frammenti di una piccola luna di ghiaccio andata in frantumi per collisione con una cometa, o i residui della nube di ghiaccio e gas che dette origine a Saturno. Le lune di Saturno sono grandi palle di ghiaccio e polvere, più o meno come i satelliti di Giove. Titano è l’unica paragonabile a questi in grandezza (è appena un po’ più piccola di Ganimede); le altre hanno diametri di alcune centinaia di chilometri. Inoltre Titano è peculiare per il fatto di essere l’unico satellite del sistema solare caratterizzato da un’atmosfera densa. Questa, a temperatura bassissima, di circa 180° C sotto zero, è composta per lo più di azoto (ma priva di ossigeno) ed esercita sulla superficie del satellite una pressione di due atmosfere. Pioggia e nuvole su Titano non sono costituite da acqua ma da metano allo stato liquido.
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