Alla ricerca di Marte


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Alla ricerca di Marte

Messaggio da Concy72 » domenica 23 maggio 2010, 22:55

Marte, visto a occhio nudo, brilla come una stella rossa molto luminosa, la cui luminosità però varia notevolmente nel giro di parecchi mesi. Marte si sposta tra le costellazioni con velocità apprezzabile ma, mentre la Terra, ruotando intorno al Sole, passa, col variare delle stagioni, da una costellazione all’altra, il pianeta fa lo stesso, ma più lentamente, in modo da completare la sua orbita in quasi due anni, (essendo infatti più lontano dal Sole, si muove più lentamente). La Terra raggiunge la distanza minima da Marte quando, trovandosi allineata tra esso e il Sole, lo supera nella sua corsa. In questo caso Marte è in opposizione (perciò sorge a est quando il Sole tramonta), raggiunge la massima luminosità ed è alto nel cielo a mezzanotte. Inoltre, Terra e Marte si muovono su orbite alquanto eccentriche (quella di Marte è più eccentrica di quella della Terra). I due pianeti quindi, in certi punti delle loro orbite, si avvicinano tra loro più che in altri. Le posizioni di maggior avvicinamento si verificano nel mese di agosto. Quindi i periodi migliori per osservare Marte si hanno quando il pianeta è in opposizione e soprattutto quando l’opposizione, verificandosi nella seconda metà dell’estate, avviene in prossimità del massimo avvicinamento delle orbite. Questa circostanza si verifica ogni 15 o 17 anni. Durante queste opposizioni Marte, appare come un astro brillante di colore rosso sangue (perciò infausto per gli antichi), di magnitudine -2,4, due volte e mezzo quella di Sirio. In questa occasione il pianeta ha il massimo diametro apparente (circa 25 secondi d’arco) e con un piccolo telescopio si possono vedere alcuni dettagli della sua superficie. Nelle opposizioni meno favorevoli, che avvengono d’inverno, il pianeta è cinque volte meno luminoso e il suo diametro apparente è inferiore a 14 secondi d’arco, si e no la metà di quello delle opposizioni estive.

Nel telescopio Marte appare come un piccolo disco brillante di colore arancione. All’opposizione il disco è perfettamente circolare; quando è lontano dall’opposizione può apparire leggermente ovale. La possibilità di vedere più o meno dettagli sulla sua superficie dipende da vari fattori: la vicinanza del pianeta, la qualità dell’atmosfera e la bontà del telescopio. Le notti buone sono quelle in cui, col telescopio si riescono a separare stelle doppie con componenti molto vicine. Le cappe bianche di ghiaccio che coprono le zone polari si possono vedere anche con atmosfera non perfettamente tranquilla; la cappa sud tende a essere più grande di quella nord. In notti con aria particolarmente stabile, quando si è prossimi all’opposizione, si possono cominciare a distinguere alcune zone più scure. Tra queste, la più evidente, ha la forma di un grande triangolo scuro che punta a nord: il suo nome è Syrtis Major e rassomiglia alla carta dell’India capovolta. Molte volte l’osservazione può risultare alquanto deludente; bisogna aspettare con pazienza perché prima o poi si hanno momenti di aria tranquilla che consentono, anche con piccoli telescopi, visioni del pianeta rosso veramente buone ed entusiasmanti. Per questo conviene osservare in notti caratterizzate da atmosfera calma, quando lo scintillio delle stelle è minimo. È in queste notti che bisogna osservare con costanza: in circa mezz’ora si potranno avere cinque o sei immagini buone, ciascuna per pochi secondi; ma vale la pena aspettare per vederle. Marte compie un giro completo intorno al suo asse in 24 ore e 37 minuti. Perciò, osservandolo per più sere di seguito alla stessa ora, è visibile più o meno sempre lo stesso emisfero, sicché per poter vedere, notte dopo notte, tutta la sua superficie, occorre circa un mese. Marte ha anche una tenue atmosfera , nel cui seno si formano nuvole e tempeste di polvere, visibili talvolta anche con piccoli telescopi. Nuvole bianche e sottili appaiono per lo più in una regione immediatamente a nord dell’equatore , ricca di vulcani, detta Cresta di Tarsi. Le sonde Mariner 9 e Viking vi scoprirono un vulcano gigantesco, chiamato Monte Olimpo, tre volte più alto dell’Everest e occupante un’area grande quanto l’intera Polonia. Lungo la stessa cresta vi sono altri tre vulcani ugualmente grandi. I venti che battono contro queste enormi montagne, costringono l’aria relativamente umida delle pianure più calde a salire nelle regioni fredde dell’alta atmosfera, dando così luogo alle nubi. Queste possono essere messe in evidenza applicando al telescopio un filtro blu. Oltre alle nuvole, i venti marziani danno anche luogo a gigantesche tempeste di polvere che invadono tutto il pianeta. Questa polvere brillante, costituita da scaglie di ruggine piccole come granuli di farina, può rimanere in aria per settimane intere, coprendo le rocce vulcaniche scure che formano le macchie tipiche del pianeta. Tempeste meno violente, che interessano regioni limitate, possono essere messe in evidenza con un filtro rosso.
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Re: Alla ricerca di Marte

Messaggio da Concy72 » domenica 23 maggio 2010, 23:05

Marte immortalato da Hubble Space Telescope... [k-occhioni]
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Re: Alla ricerca di Marte

Messaggio da Concy72 » mercoledì 26 maggio 2010, 9:42

Ecco un interessante documentario di History Channel su Marte.

http:// Marte, il pianeta rosso



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