Raffigurazione fantasiosa sulle macchie lunari


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Concy72
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Raffigurazione fantasiosa sulle macchie lunari

Messaggio da Concy72 » mercoledì 21 aprile 2010, 11:00

Guardando la Luna ad occhio nudo durante la fase di plenilunio si nota facilmente come la disposizione delle sue macchie (i cosiddetti "mari") ricordi un volto bonario e sorridente. Questa raffigurazione aveva già attirato l'attenzione dei nostri antenati, come riferisce Plutarco nel suo opuscolo "De facie in orbe Lunae apparente". Oggigiorno, che la gente dedica molto poco tempo alla contemplazione degli astri e che quando lo fa ricorre a strumenti ottici, il problema di ciò che si vede ad occhio sulla faccia della Luna è stato quasi del tutto dimenticato. Al contrario, prima dell'invenzione del cannocchiale (ma anche in seguito), l'umanità ha fantasticato parecchio su ciò che potevano essere "quei segni bui" - come li chiamava Dante - e su cosa rappresentavano. È, comunque, curioso e interessante ricordare con che cosa erano state identificate le macchie lunari, oltre alla immediata percezione di un viso appena abbozzato con due occhi, un naso e una bocca. Secondo Aquilino, le macchie ricordano il volto di una matrona che guarda in alto. Ma, senza dubbio, un'intuizione più felice fu quella di un poeta triestino, lo Zamboni, che vi intravide due teste all'atto di baciarsi. In realtà, mentre è abbastanza facile ravvisare il volto dell'uomo sulla destra, risulta piuttosto difficile identificare il viso femminile sulle macchie poste a sinistra del disco. O, ancora visibili con un po' di attenzione, sono stati proposti i contorni di animali; ora uno scoiattolo con la nocciola, ora un coniglio o una lepre. Sono state altresì ideate altre versioni su ciò che potevano richiamare alla mente le macchie lunari, tra le quali Adamo ed Eva, Caino con un fardello di spine, Giuda, un uomo decapitato e diverse altre ancora. Ma queste ultime interpretazioni richiedono un maggiore sforzo d'immaginazione per venire identificate con la disposizione dei "mari" lunari. A questo punto cari amici, non ci resta altro che aspettare la prossima luna piena del 28 aprile, volgere lo sguardo all'insù e osservare... Via libera all'immaginazione!!!
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La luna vista dal poeta triestino Zamponi.jpg
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