Attenzione! Questo è un avviso serio

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Miriam
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Attenzione! Questo è un avviso serio

Messaggio da Miriam » martedì 21 ottobre 2008, 12:04

Questo post non è adatto ai ragazzini (perché tocca argomenti che, si spera, a loro non interessino) a chi ha la morale da nonna del 1700 (a cui non so proprio cosa indicare se non la via per il cimitero dei cervelli) a chi ha problemi a sentire parlare i sacerdoti di certi problemi (sulle coscienze delicate però nulla da dire, anzi le invidio).
Quindi se andate avanti lo fate accettando queste avvertenze e liberando il sottoscritto da ogni responsabilità.
Oggi infatti si parla di sesso. “Sporco”, per giunta.

E ne scrivo perché non se ne parla da altre parti, almeno da quello che ho potuto vedere cercando nei forum e nei principali siti cattolici.
Vi ho avvertito nelle righe prima per cui ora si va giù di brutto senza cautele.
Avete ancora questa riga per fermarvi… ok?

Il motivo di questo post viene fuori dopo un lavoro di ricerca di quasi due anni e mezzo. Un lavoro che mi ha da una parte divertito perché ti rendi conto che il mondo è davvero strano, dall’altra mi ha un po' spaventato, perché ha confermato le sofferenze che ne hanno spinto l’avvio e l’esame.
E le motivazioni appunto sono le confessioni di alcune donne, brave madri di famiglia, non tanto sui loro peccati ma su quelli più presunti che reali dei loro mariti.
Tutto inizia con la prima confidenza di una giovane sposa molto a disagio… “Mio marito non riesce a fare nulla con me… se non acconsento ad alcune fantasie…” Normalmente sorvolerei l’argomento della descrizione ma mi rendo conto che per lei è motivo di sofferenza. “Vuole essere umiliato, vuole farmi da schiavo”.
Azz. E ora? Che le dico? È un gioco, è un peccato, è un divertimento innocuo o una deviazione pericolosa per il loro rapporto di coppia? “Altrimenti non riusciamo a fare nulla… di altro…”. Azz bis. È un problema.
Ora uno se la segna, cerca di uscirne con qualche consiglio di buon senso. Mi sento inconcludente e credo di non avere dato una mano in quella occasione.
Ma si sopravvive.
Poi però capita un secondo caso, verso Natale. E un terzo, un pomeriggio di qualche settimana dopo ancora. Sono praticamente identici, ma geograficamente e relazionalmente distanti.
Ci penso su un po'. Ne parlo con una cara amica che studia psicologia ma le sue indicazioni per quanto precise e documentate non mi convincono. Poco mi convince della psicologia in generale, ma soprattutto sono le teorie per cui… “una madre autoritaria… la nonna che picchiava… il primo contatto sessuale avvenuto con quella parte del corpo…”. Io di sesso ne so come Paris Hilton ne sa della castità, ma non riesco a credere che l’amore si possa trovare forzato a passare solo attraverso una fantasia legata ai blocchi del subconscio o di quelle parti li.

Internet è lo specchio del mondo, nel bene e nel male. Chiedo pertanto ad un amico che sui computer ci passa la vita come posso cercare materiale su quelle cose con filtri adatti a non finire su siti pornografici o peggio. Con l’aiuto di quei consigli essenziali, risultati utilissimi per evitare cose sconvenienti al mio stato, mi procuro un bel po' di materiale testuale (soprattutto racconti, drammi, sogni), do un occhiata ad alcuni video su YouTube (che sono più comici che altro se non si rasentasse il patetico dal momento che ci sono persone vere che si prestano a fare da zerbino ad altre persone che ci camminano sopra, oh mi Signùr…), trovo anche della (scarsa) bibliografia alla wikipedia… insomma, dal punto di vista scientifico non granchè illuminante, solita aria fritta psicologica di cui sopra o definizioni che non aiutano molto.
Non che ci dedichi il tempo del sonno. Una ricerca ogni due mesi più o meno. Il tempo mi viene dettato dal fatto che quelle persone si ripresentavano ogni tanto ancora a chiedere aiuto non potendo evitare di non tornare sull’argomento che le fa soffrire e che in più la loro compagnia intanto si era arricchita, purtroppo, ancora di altri casi identici. Una mamma disperata mi contatta ad inizio di settembre, quando appunto questo post era comparso qui in forma di anticipazione prima della sua definitiva rielaborazione che ora leggete. Mi sento ancora incapace di dare indicazioni precise. Ma posso dire per certo che questo problema nelle coppie non è presente in una percentuale irrisoria. Due confratelli sacerdoti, di età molto diverse dalla mia, mi hanno confermato di aver incontrato casi del genere anche loro in diversi anni di ministero.

Con tutta questa premessa mi permetto allora di dare qualche consiglio, frutto delle suddette riflessioni e confronti, il solito decalogo (capirai l’originalità) per chi avesse questa piaga nel cuore. La mail è aperta oggi per un confronto, una integrazione di professionisti nel campo medico o psichiatrico che ritengo doverosa pubblicare se arrivasse. La PRETEsa non è di risolvere un problema dell’universo… ma di aiutare quella mamma che so ora leggermi a trovare la forza per ricordare a suo marito che lei sapeva di aver sposato un uomo. Con tutti i limiti che la cosa può avere allora… se vi va…

1) la fantasia è dono di Dio. E non stona con la sessualità che proviene dallo stesso Signore. Ma se usata male, con cattivo gusto, degenera, si abbruttisce, diventa volgarità.

2) una cosa che piace solo ad uno dei membri di una coppia e mette a disagio l’altro credo non sia pura. Non è questione di gusti, ma di rispetto della sensibilità altrui nel suo lato più profondo. E questa mi sembra la motivazione antropologica più importante: ciò che non è libero non è amore.

3) la donna forte ha, oggi, di sicuro un certo fascino: ma non è il massimo della natura femminile: che non è di certo remissiva, ci mancherebbe, ma accogliente, delicata, sensibile e materna, e che nulla ha in confronto con l’immagine costruita della dominatrice o affini.

4) diciamolo con un po' di franchezza: quei gesti, quelle attenzioni, non sono romantiche, non sono piacevoli: sono solo ridicole, di brutto ridicole. Ancora più franco: omini! siate omini!

5) pare strano che nell’epoca delle libertà a tutti i costi ci sia tutto questo desiderio di farsi rimettere le catene. L’amore è certo una dolce catena, queste invece sono solo pacchianate imbarazzanti.

6) mentalmente mi sembra che in chi desidera subire ci sia l’idea che il rapporto non sia una dimensione equamente distribuita e vissuta ma viene lasciata alla dolce metà la gestione di una relazione che invece è arricchente quanto è reciproca e donante verso l’altro.

7) mentalmente mi sembra che in chi desidera dominare ci sia qualcosa nel cervello che proprio non funziona.

8 ) è vero che l’amore è controllo? Ricordo una puntata spettacola di House, serie prima, sull’argomento. O è ormai un luogo comune dire che l’amore è dono, del proprio corpo anche, in maniera appassionata, serena, mai umiliante?

9) Io ho sempre un criterio etico che mi sembra funzionare quando devo valutare qualcosa: se mio figlio mi vedesse fare quelle cose, libero da ogni condizionamento sociale per quanto possibile e se possibile non mi prenderebbe per un imbecille cronico?

10) ultima, stupida, considerazione tanto per arrivare a 10: io non l’ho mai fatto, ma non dicevano una volta che era divertente giocare al dottore?

Certo, avrei preferito anche io parlarvi della riforma Gelmini come fanno tutti di questi tempi.
Anche solo della Gelmini, Dio permettendo.

Ringrazio don Diego Goso che stimo molto come scrittore e giornalista nonché come sacerdote per mettersi in gioco e andare oltre le righe per cercare di aiutare gli altri.


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Re: Attenzione! Questo è un avviso serio

Messaggio da Venerabile Beda » venerdì 24 ottobre 2008, 20:41

Tutto quello che Dio ha creato, è cosa buona...
ma quando arrivando all'uomo, "maschio e femmina li creò" ...
"Ecco, Dio vide che era cosa molto buona"...
Il sesso tra un uomo e una donna che si amano reciprocamente, è la cosa più bella, buona, e giusta che possa esistere...
Purtroppo però, spesso si dimentica che è "solo" uno dei mezzi più importanti per vivere l'amore...
Non lo scopo...
Chi lo vive come scopo, vive nella trasgressione.
Chi lo vive come mezzo no...
Però attenzione.
Anche chi lo vive come mezzo, nell'ansia di farlo rimanere un mezzo, potrebbe scadere nell'errore opposto alla perversione... la sessuofobia...
In medio stat virtus...
Salvo disturbi psicologici, di cui non si ha colpa, non credo che Dio gradisca né i pervertiti, né i sessuofobi...
Peraltro, personalmente, parlando di amore di coppia, credo che esista il sesso senza amore, ma non esiste l'amore senza sesso... (salvo eccezioni rarissime) fermo restando, che quest'ultimo, si vive con modalità diverse, in base alle stagioni della vita...
E anche pretendere di praticare il sesso a 60 anni, come se uno ne avesse 20, mi pare perversione. Non il praticarlo. Ma il pretendere di praticarlo, come se uno fosse ancora un ventenne..
Ogni stagione, ha i suoi frutti...
Da credenti cattolici, bisogna ritenere il sesso un'attività, strettamente connessa al matrimonio...
Ed è giusto che sia così... come principio generale.


Il Venerabile Beda

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