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Re: Ama l'anziano

Inviato: domenica 19 ottobre 2008, 22:32
da Mard62
[k-cuore] Questo è quanto mi è accaduto oggi in un centro geriatrico: sono andata a trovare mamma, le sue condizioni non sono buone, anzi peggiorano di settimana in settimana. Ogni volta che vado il cuore mi si stringe sempre più. Uscita dalla sua cameretta vedo due nonnine che passeggiavano per il corridoio. Mi guardano, mi sorridono e vengono verso di me e mi dicono: "quanto sei bella, che il Signore di dia 100 anni di vita". Una delle due nonnine continuava a tirarmi baci con la mano, proprio come fano i bambini. Poi sono entrate nel refettorio ed io sono andata verso l'ascensore. Mentre camminavo mi sono girata e le due nonnine erano di nuovo dietro di me e continuavano a tirarmi baci. Non ho potuto fare a meno di tornare indietro abbracciarle e baciarle per tutto l'amore che mi stavano dando in quel momento. Quando sono entrata nell'ascensore ho visto che stavano dietro la vetrata del reparto e mentre la porta scorrevole si chiudeva loro continuavano a tirarmi baci e mi salutavano. È stata una pugnalata al cuore, ho sentito sulla pelle la loro solitudine. Quanto amore hanno dentro, un amore puro, bello, come quello di un bambino. Se ho pianto? Come si fa a rimanere insensibili a questo amore. [k-cuore] [k-cuore] [k-cuore]

Re: Ama l'anziano

Inviato: domenica 19 ottobre 2008, 22:42
da Nemamiah76
che bello, Mard62, mi hai fatto commuovere leggendo quello che ti è successo oggi.... [k-cuore] [k-bacio]

Re: Ama l'anziano

Inviato: domenica 19 ottobre 2008, 22:54
da Sibilla
Non mi meraviglia, Mard62, il comportamento delle due nonnine. Anch'io ho avuto esperienze simili. È talmente grande il senso di solitudine, di inutilità, di vuoto che, quando vedono qualcuno, in particolare qualcuno che regali loro un sorriso, una carezza, vorrebbero non lasciarla più, perché si sentono amati ed è come, in un certo qual modo, si aggrappassero alla vita.

Re: Ama l'anziano

Inviato: domenica 19 ottobre 2008, 22:58
da Mary
Mard62 ha scritto: [k-cuore] Questo è quanto mi è accaduto oggi in un centro geriatrico: sono andata a trovare mamma, le sue condizioni non sono buone, anzi peggiorano di settimana in settimana. Ogni volta che vado il cuore mi si stringe sempre più. Uscita dalla sua cameretta vedo due nonnine che passeggiavano per il corridoio. Mi guardano, mi sorridono e vengono verso di me e mi dicono: "quanto sei bella, che il Signore di dia 100 anni di vita". Una delle due nonnine continuava a tirarmi baci con la mano, proprio come fano i bambini. Poi sono entrate nel refettorio ed io sono andata verso l'ascensore. Mentre camminavo mi sono girata e le due nonnine erano di nuovo dietro di me e continuavano a tirarmi baci. Non ho potuto fare a meno di tornare indietro abbracciarle e baciarle per tutto l'amore che mi stavano dando in quel momento. Quando sono entrata nell'ascensore ho visto che stavano dietro la vetrata del reparto e mentre la porta scorrevole si chiudeva loro continuavano a tirarmi baci e mi salutavano. È stata una pugnalata al cuore, ho sentito sulla pelle la loro solitudine. Quanto amore hanno dentro, un amore puro, bello, come quello di un bambino. Se ho pianto? Come si fa a rimanere insensibili a questo amore. [k-cuore] [k-cuore] [k-cuore]
Mard62 veramente bello il tuo racconto, mi sono commossa anche io [sigh] loro veramente sono teneri come bambini!Ti abbraccio tesoro ! [k-gruppo] [k-cuore] [k-smack]

Re: Ama l'anziano

Inviato: lunedì 20 ottobre 2008, 20:30
da Antonino
  • "La solitudine è come un vuoto che riempie, giorno dopo giorno, le ore della mia giornata. Si rimane fermi, davanti ad una finestra, a guardare i bambini (che eravamo anche noi) giocare nel parco. Si rimane in silenzio, pieni di ricordi. Impari a parlare da solo, con l’ombra di te stesso, con le barriere che incontri, con il vuoto che senti".
  • (Anziano di 88 anni)
  • L’anziano, che a parlare dei suoi vissuti di abbandono mostrava grandi resistenze, esprime tramite la scrittura il suo desiderio di comprensione e affetto, esternando la sofferenza. Tale processo gli permette, in un secondo momento, di rappresentare teatralmente il personaggio inespresso che lo abitava. La performance teatrale lo ha visto parlare con l’ombra di se stesso e dirle: "Finalmente ti conosco e non mi sento così solo come mi sentivo prima".