Mamma: un “mestiere” che può cambiare il mondo

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Mamma: un “mestiere” che può cambiare il mondo

Messaggio da Mary » domenica 8 febbraio 2009, 17:32

Mamma: un «mestiere» che può cambiare il mondo – di Gennaro Matino – tratto da “Avvenire” del 13/5/2008

« Dio è Madre!» è la nota af­fermazione che ha caratterizzato il brevissimo pontificato di Giovanni Paolo I. È un’af­fermazione che andrebbe rilanciata per ricordare che la maternità è il più grande miracolo della vi­ta.
È il mistero che avvici­na la donna all’amore di Dio. Solo la donna ha nel suo grembo e nel suo cuo­re lo spazio per generare vita e accogliere l’altro da sé. La creatività, la saggez­za, la pazienza, l’intuizio­ne, l’empatia e la capacità di donarsi, senza nulla in cambio, sono qualità squisitamente femminili, che fanno della donna l’essere umano capace di cambiare la storia. A una donna, infatti, Dio ha affi­dato la storia della salvez­za. Sicuro di quel «sì» sgorgato dal cuore di Ma­ria, l’Altissimo si è incar­nato nel suo grembo e le ha affidato il suo unico Fi­glio.
Sicuro che non a­vrebbe tradito la sua crea­tura, che avrebbe serbato ogni cosa nel suo cuore, Dio ha affidato alla Madre del cielo, e a ogni madre, il destino del mondo. Come Dio creò l’uomo a sua im­magine e somiglianza, o­gni madre può fare di suo figlio un uomo nuovo, lontano da un’ideologia maschilista che, avida di potere, ha generato l’infe­lice cultura del dominio e del possesso. Ogni mam­ma può trasmettere al suo bambino, maschio o fem­mina che sia, il vero senso della vita, quel calore che dà sicurezza, che passa fi­ducia, la certezza di essere perdonati anche quando si sbaglia, di non essere mai soli.
Ogni mamma può costruire nel suo bambino il significato au­tentico dell’«essere» con­tro il non senso dell’«ave­re», che ha trasformato il mondo in un grande mer­cato, dove si è pronti a vendere e a svendere an­che i sentimenti e gli affet­ti più cari. Eppure, pro­prio oggi che il mondo a­vrebbe bisogno più che mai della forza creativa, dello slancio vitale delle donne per voltare pagina e intraprendere i sentieri della speranza, la mater­nità ha subito un arresto.
E non solo per il calo delle nascite. Per troppo tempo relegata all’ombra dell’uo­mo, vittima di violenze fi­siche, psicologiche, eco­nomiche, in balia di stupi­di pregiudizi e falsi mora­lismi, angelo o demonio, imprigionata unicamente nei ritmi biologici della ri­produzione, la donna non è mai stata considerata un essere umano, persona, individuo capace di dire e di dare ciò che la storia non le ha chiesto. E forse per questo, nel suo lento, faticoso e spesso dram­matico cammino per usci­re dall’ombra e conquista­re i dovuti spazi, pare aver dimenticato l’essenza del suo ruolo di madre.
Oggi la donna ha poco tempo da dedicare ai figli, spac­cata in due tra famiglia e lavoro, nel giusto tentati­vo di abbattere barriere e­rette da un secolare retag­gio culturale, sembra aver perso la sua identità.
Dal­l’intreccio di ruoli, di sto­rie personali e di storia so­ciale, dalla lotta per affer­mare i suoi diritti è emer­sa un’immagine confusa di donna: né abbastanza madre, né pienamente realizzata. Donne in car­riera, donne manager, professioniste e professio­nali, con un grande senso etico ed estetico del lavo­ro, inteso più come servi­zio alla comunità che co­me fonte di guadagno e di potere, donne che hanno rotto il silenzio, non sem­pre hanno saputo dar vo­ce alla ricchezza del loro mondo interiore. Un mondo ancora tutto da scoprire che proprio in quella maternità, spesso negata, sacrificata in no­me di altri valori, trova la sua dimensione più vera.
Indubbiamente, oggi è ancora difficile conciliare il ruolo di madre con altre legittime aspirazioni; la nostra società è ancora lontana dall’andare real­mente incontro alle madri lavoratrici.
Ma dire «sì» al­la maternità, mettere i figli al primo posto, tornare ad essere un punto di riferi­mento sicuro in questo mondo sconquassato, do­ve non ci sono più né ma­dri, né padri, solo eterni a­dolescenti in cerca di se stessi, è dire «sì», come Maria, alla storia della sal­vezza e al vero riscatto delle donne.


Dio è Amore!


Angolo di cielo, link ufficiale: https://angolodicielo.altervista.org

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