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Re: Discorso di Dio agli sposi

Inviato: martedì 13 gennaio 2009, 21:11
da Venerabile Beda
Io la mia proposta risolutiva l'ho fatta: la Chiesa dovrebbe rendere più seri i corsi prematrimoniali, e avere il coraggio di dire alla fine: "non sei adatto", "non sei pronto". Cosa che dovrebbe fare anche per altri sacramenti. Ovviamente mia opinione. Ma la responsabilità della Chiesa, o di parte della Chiesa non finisce qui. Molte volte, mi si raccontano confessioni, (da parte dei penitenti, non dei confessori), legate a tradimento, quando si è fid. Molti sacerdoti dicono: "non sei sposato/a... non sei tenuto/a alla fedeltà! Devi scegliere, non puoi stare con 2 persone".
E no!!!!
"Chi è fedele nel poco è fedele nel molto, e chi non è fedele nel poco, non è fedele nel molto". Se i confessori dicono queste cose, è inevitabile che i matrimoni vadano così... Pardon. Alcuni. L'uomo (umanità), è un essere abitudinario. E se dai (12-14-16, quando volete voi) anni si abitua a fare così (sto con una persona finché non ne trovo un'altra "che mi piace"), è inevitabile. Non sarà per la celebrazione di un negozio giuridico o di un sacramento, che questa abitudine finirà, per magia. Viceversa, se fin dalla prima giovinezza, ci si abitua all'idea: "Sto con quella persona, il resto non esiste", allora il discorso può cambiare.
Fin qui le responsabilità di parte della Chiesa.
Poi ci sono le responsabilità della società, della famiglia, della cultura.
E qui docet Benedetto XVI: l'edonismo e il relativismo.
Non bisogna sottovalutare, certo, l'efficacia sacramentale del matrimonio. Ma questa efficacia, lascia il tempo che trova, se non è suffragata da anni di sane abitudini...
Sicché oggi le persone sono come camicie.
Mi piace quella camicia, la voglio.
La uso per un po', ne trovo una con colore che mi aggrada di più, e cambio quella attuale.
Questo accade.
Ovviamente, escludo dalla riflessione, le motivazioni serie, legate a maltrattamenti o altro. Lì il discorso, è ancora più complesso.



P.S.
E poi scusate, che efficacia sacramentale dovrebbe avere il matrimonio, quando molta gente si cresima esclusivamente per sposarsi, e non per confermare la propria fede in Cristo, spesso grazie a parroci compiacenti, che gli fanno fare corsi abbreviati? (Cosa che accade per i corsi di: Cresima, Battesimo, Matrimonio; forse si salva solo la preparazione alla Comunione, ma fino a un certo punto. Lo sappiano tutti che accade; non facciamo finta di non sapere).
Anche questa è responsabilità di "parte" della Chiesa. Certamente, non giudicare. Ma non si può nemmeno fare finta di nulla.

Re: Discorso di Dio agli sposi

Inviato: martedì 13 gennaio 2009, 22:07
da Mariella
"Gladiator in arena cepere consilium"...
Questa lettera l'abbiamo scritta io e mio marito per una coppia di fidanzati, su richiesta degli animatori che preparavano al matrimonio dei fidanzati:

Cari fidanzati

Molti, quando si avvicinano al matrimonio, dichiarano che il matrimonio è una lotteria, se sei fortunato vinci il primo premio, se non sei fortunato strappi il biglietto. Altri, quando i loro amici o parenti si avvicinano al matrimonio, esclamano: ma chi ve lo fa fare, rimanete scapoli e ci guadagnerete. Sbagliano i primi e sbagliano i secondi. Entrambi non sanno cosa significa unirsi in matrimonio. Abbiamo conosciuto persone, vincitori del primo premio, che si sono perse e che sono anche prematuramente morte, e persone che avevano strappato il biglietto vivere una felicità coniugale invidiabile. Chiaramente viene da domandarsi: che cosa è il matrimonio? Vi rispondiamo rappresentandovi il nostro matrimonio. Durante il nostro lungo fidanzamento, nei pochi momenti intimi, sognavamo il nostro matrimonio e la nostra vita matrimoniale. La sognavamo tutta rose e fiori, da persone innamorate ed uguali nei pensieri e nei desideri, piena di unioni sessuali, allietata dai figli, con una bella casa, un buon lavoro, la macchina, i viaggi, i piaceri della vita, ma non ci accorgevamo che come individui di una coppia eravamo diversi, un ragazzo ed una ragazza, due individui destinati ad unirsi per essere l’uno complementare dell’altro e viceversa, due individui destinati ad unirsi per essere l’uno il completamento dell’altro e viceversa. Arrivò il nostro matrimonio, arrivarono i fiori, arrivarono le rose, arrivarono le spine, arrivarono i problemi, e fu proprio in quel momento che ci accorgemmo di essere diversi. Quello fu il momento più naturale e contemporaneamente divino del nostro matrimonio, della nostra unione, del nostro vero amore, dovevamo sostenere il cielo che ci schiacciava e lo abbiamo sostenuto scoprendo le nostre diversità complementari, avendo capito che essere complementare io di mia moglie e mia moglie di me significava avere soprattutto ciò che ci mancava e che possedeva l’altro, la forza del matrimonio. Quello fu ed è (sono intanto passati trentacinque anni) il momento più naturale, il momento in cui Dio ha posto la forza, la bellezza e la dolcezza dell’amore, il trionfo del matrimonio, dell’unione sessuale, dell’unione umana, dell’unione intellettuale, dell’unione morale e dell’unione religiosa che permette a noi coniugi di dare e di ricevere tutto ed a volte di essere utile, piacevole, indispensabile, rompiscatole all’altro nella stessa misura in cui l’altro è utile, piacevole, indispensabile, rompiscatole a sé. Solo così ci siamo sempre sentiti una unità, un solo corpo, perché abbiamo avuto la forza e la volontà di ricercare, io in mia moglie e mia moglie in me, non solamente quello che già avevamo ma soprattutto ciò che ci mancava e che possedeva l’altro, ed abbiamo sostenuto con la forza dell’amore il cielo che ora ci contiene. Sarete nei nostri pensieri e soprattutto nelle nostre preghiere.

Una coppia felicemente sposata

Re: Discorso di Dio agli sposi

Inviato: martedì 13 gennaio 2009, 22:21
da Venerabile Beda
Molto bella e molto vera...
Questa consapevolezza occorrerebbe quando una persona prima e due persone dopo, decidono di sposarsi...

Re: Discorso di Dio agli sposi

Inviato: martedì 13 gennaio 2009, 23:08
da Miriam
[k-grazie] per le cose che avete detto condivido che molti matrimoni purtroppo falliscono perché a volte non si è preparati dai corsi o non si è proprio preparati a donarsi la vita a vicenda... per immaturità delle parti.
I veri matrimoni che nascono sull'amicizia e sul rispetto reciproco e diventano capaci di superare gli scogli più difficili sono sempre meno.
Anche chi si prende la fatica di sposarsi in chiesa ...
Posso sembrarvi pessimista ma a volte davvero penso che sia importante essere davvero pronti per un passo così grande. Lo eravamo noi?? Parlo della nostra coppia in effetti sebbene voluto da entrambi direi di no. Abbiamo fatto un corso di due settimane intensive di corso matrimoniale e ci siamo interrogati e messi in crisi su davvero tante cose ma altre ne sono venute fuori dopo il matrimonio che ci hanno costretto ad aprirci gli occhi e il cuore. La sola cosa che ha fatto la differenza è stata il rispetto della nostra scelta base e quindi dell'amato/a sopra ogni cosa.
Quando ami veramente fai di tutto per non far soffrire l'altro e togliergli quel ruolo che attraverso il sacramento gli hai promesso: diventare suo dono.
E come diceva sempre il nostro caro don sasa è molto più bello donare che ricevere.

Re: Discorso di Dio agli sposi

Inviato: sabato 17 gennaio 2009, 14:17
da Mard62
...l'amore non può reggere all'indifferenza, alla mancanza di sostegno, alla mancanza di condivisione, alla mancanza di dolcezza...qualcuno a volte prova a dire che l'amore regge di fronte a tutto...non ci credo...l'amore regge quando è "amato"...
Mi fa male questo argomento, molto male ma voglio rispondere.
Secondo me non sono i corsi prematrimoniali che formano e preparano alla riuscita di un matrimonio. I guai iniziano dopo. Quando viene a mancare il rispetto, la complicità, il dialogo, ognuno inizia a vivere la propria vita, ci si incontra ai pasti tipo mensa aziendale: questo porta alla fine, non un corso fatto male. È bellissimo ciò che dice Mariella, adoro le famiglie così anche perché ci sono cresciuta. Il mio corso prematrimoniale è stato velocissimo: 2 incontri. Mi colpì molto una foto dove marito e moglie stavano sul divano, lui da una parte con un giornale e lei dall'altra con i ferri e un gomitolo. Che tristezza! Mi sono ritrovata anni dopo nella situazione di quella foto. Cosa ho fatto? Di tutto e di più. Ho lottato e ingoiato rospi, ma era un fare a senso unico. Perché è finita? Per i motivi sopra citati. Grazie Lella. Vi dico questo perché non mi sento di colpevolizzare la Chiesa per la formazione, però mi chiedo: cosa fa per i matrimoni che non funzionano? Che sostegno morale da ai separati? Esistono famiglie o gruppi o singole persone che aiutano le famiglie o ciò che ne rimane dopo la separazione? Nel mio paese no. Purtroppo esistono realtà parrocchiali che non vedono di buon occhio i separati. Non parlo per sentito dire, purtroppo l'ho vissuto sulla pelle. Quando mi sono separata intorno a me il vuoto più totale, solo dita puntate. Qualcuno addirittura ha bussato alla porta per sapere se era vero; nessuno ha bussato per sapere se avevo bisogno di qualcosa, o se volevamo pregare insieme. Sono andata avanti perché ero sicura che Dio avrebbe continuato ad amarmi, anche se tutti mi avevano allontanata. Lui e mio figlio erano con me e questo mi ha dato la forza per rimboccarmi le maniche e andare avanti. Sono le persone vicine, che dicono di amarti, che ti sono amiche che dovrebbero venire incontro per prime e invece il più delle volte sono le prime a scappare e giudicare anziché capire. Il matrimonio felice è il sogno di tutti, ma i sogni non sempre sono piacevoli. Perdonate lo sfogo ma solo chi ha fatto questa esperienza può capire il dolore che si prova, anche se si è convinti del passo che si compie. Sono una grande sostenitrice della famiglia, ci credo con tutta me stessa anche se nella mia esperienza non è andata per il meglio. Sono belle le parole dei corsi, sono belle le lettere, ma i fatti?