Datevi la mano e camminate felici verso una mèta che è la Patria Celeste.
Il focolare allieti il vostro cammino terreno, che è un pellegrinaggio più o meno lungo.
Ad una stazione tutti dovremo fermarci: a quale chilometro non si sa. L’ora e il luogo sono sconosciuti, ma quando la campana scoccherà bisogna partire.
Nessun potente potrà allora essere padrone di fermarsi anche solo un istante in più sulla terra.
Una cosa è certa: si deve morire, e chi vive bene muore bene lasciando sulla terra il seme dell’amore.
Amatevi senza egoismo, senza rispetto umano, senza ipocrisia, senza fanatismo, senza doppia faccia, schietti e leali l’uno per l’altro.
Bisogna dare e ricevere senza pretese di ricompensa, desiderare cose belle e grandi, creature meravigliose, guadagnarle con una vita retta e di saggi costumi, pulita nei discorsi e nei pensieri, illibata nei desideri, larga di cuore: tutto per la famiglia e niente per se stessi.
L’acqua vergine scende dal ruscello di montagna dove l’aria pura l’ha ossigenata e resa degna di splendore.
Bagna le zolle del prato verde che emette le gemme, fioriture primaverili che inebriano il cuore e rinfrescano lo spirito, generando e rigenerando come è dell’uomo, creatura di Dio.