Giovani e alcool

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Mariella
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Giovani e alcool

Messaggio da Mariella » venerdì 22 maggio 2009, 17:20

L'alcoolismo purtroppo è un fenomeno che si sta diffondendo sempre più e sta assumendo delle proporzioni allarmanti, sempre più in aumento tra i giovanissimi, tanto che l'età del primo approccio è più precoce.
Questo fenomeno io lo vedo tutti i giorni (di fronte casa mia c'è un bar) e in particolare il Venerdì sera... non vi dico quanti ragazzi e ragazze si ritrovano proprio sotto casa e ciascuno di loro ha la sua bottiglia in mano.
Il giorno dopo uscendo di casa vedo benissimo cosa non hanno bevuto.
Una montagna di bottiglie di birra stipate in sacchi di spazzatura sono ammucchiati vicino al bar.
Ma perché bevono così tanto i ragazzi oggi???
Mancanza di ideali?
Mancanza di affetto?
Desiderio di mettersi al centro dell'attenzione?
Debolezza di carattere?
Dove vogliono arrivare i ragazzi di oggi????
Vogliono diventare dei super uomini per il divertimento estremo, per piacere, senza pensare che l'alcool è una sostanza tossica che può indurre alla dipedenza come la droga!!!


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Mary
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Re: Giovani e alcool

Messaggio da Mary » sabato 23 maggio 2009, 0:37

Cara Mariella, un bel problema quello dell'alcool, io ci metterei pure la droga.
Perché bevono?
Il problema dell'alcoolismo c'è sempre stato, certo ora si sta espandendo a macchia dolio, i ragazzi sono più disinibiti e lo fanno per omologarsi agli altri, o per altro motivo.
Alla radice di tutto credo ci sia lo sgretolamento dei valori della famiglia che, anche quando c'è, è assente!
Tutto viene facilitato dagli orari notturni, i giovani non escono di casa prima delle 23, chi li controlla????
La gente a quell'ora è sotto le coperte!
Vorrei continuare, ma aspetto tutti gli altri interventi, è un bellissimo argomento [k-grazie] per averlo postato Mariella, spero che altri intervengano per poterci confrontare!


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Miriam
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Re: Giovani e alcool

Messaggio da Miriam » sabato 23 maggio 2009, 10:17

L'alcool anche qui soprattutto nelle vallate è visto come un segno di maturità se non bevi sei un bambino o una persona che non regge le difficoltà. Troppe volte questa cultura sciocca ha avuto effetti negativi su persone caratterialmente deboli e con risultati disastrosi. Avolte invece oltre alla cultura, ci sono proprio gli stessi giovani che si ubriacano per "sballare" e dimenticare ma dimenticano che al risveglio il danno a se sicuramente l'hanno fatto agli altri dipende dalla loro fortuna. Se guidano in questo stato o si scontrano con altri perché non vedono il limite del buon senso è davvero una scena disgustosa.
Spero che la gente vedendo gli incidenti e gli scoraggiamenti anche da parte di video e spot che girano sulle tv e in internet si convincano a non usare più queste sostanze per sentirsi al top ma usino i valori del cuore.


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Venerabile Beda
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Re: Giovani e alcool

Messaggio da Venerabile Beda » sabato 23 maggio 2009, 11:14

Concordo con la riflessione iniziale di Mary...
La droga...
L'uso di alcool, non ha mai fatto male a nessuno...
una birra o 2 in una serata, o un paio di bicchieri di buon vino in una cena, specie se non si deve guidare, non hanno mai fatto male a nessuno.
Diverso dall'uso è l'abuso.
L'uso di droga, è diverso...
E posto il non fare di tutta l'erba un fascio, (perché ci sono giovani che hanno ben altri stili di vita), spesso l'alcool, è solo la tecnica preparatoria, per potenziare gli effetti di sostanze stupefacenti.
Perché tutto questo?
Io ho una mia teoria.
Innanzi tutto, materialismo sfrenato.
Conta solo l'apparire, i soldi, i bei locali, le belle macchine, il bel vestire (attenzione, non il ben vestire), la soddisfazione a tutti i costi, il sesso (attenzione anche qui, non l'uso, con l'uomo o la donna che si ama, a condizione di reciprocità), ma l'abuso; sesso purché sia sesso, con chiunque sia.
Di chi è la colpa, di questa visione distorta, sbagliata, alterata e falsa della vita???
Innanzi tutto, dei genitori! Sempre più genitori, sempre meno padre e madre. Non vogliono dire di no ai loro figli, magari per quieto vivere, o per una visione distorta dell'amore, e questi sono i risultati.
In seconda battuta, della scuola. Ma anche se nella scuola, ci sono insegnanti disposti a trasmettere non solo cultura scolastica, ma anche cultura umana, con alle spalle genitori che coprono i figli sempre e comunque, giustamente, rinunciano.
Questi 2 comportamenti di famiglia e scuola, sono un formidabile trampolino di lancio, per mettere da parte i valori: "Dio non esiste. O se esiste, non è come effettivamente è, ma come noi lo immaginiamo". La creazione di un Dio su misura (di comodo dicevamo altrove), determina comportamenti di comodo. Per cui non faccio, ciò che è giusto, ma ciò che mi va di fare.
Sia chiaro, per essere persone per bene, non si deve essere per forza credenti. Ma se si è persone materiali, dove la spiritualità (anche laica) non esiste (o esiste solo in termini di illusione, ad es. New Age et simili), questi risultati sono inevitabili.
Scrive Renato Zero in una delle sue canzoni:
"Animali! Solo carne poco spirito, niente ali!".
E quando contano solo i soldi, l'apparire, l'avere...
non ci vuole una laurea in astrofisica nucleare per capire, che prima o poi il vuoto, la farà da padrone.
E invece di riempire questo vuoto, riconoscendo che lo stile di vita che si conduce è sbagliato e dannoso a priori, lo si riempie con sensazioni chimiche: alcool, droga. Che non risolvono mai i problemi (ammesso che ci siano problemi reali), ma spingono solo a non pensare.
Come sarebbe tutto diverso, se nel cuore si portasse Cristo, o anche solo laicamente i Suoi insegnamenti!
Come sarebbe tutto diverso, se nel cuore si portasse Dio, o almeno la forza del Suo silenzio! Ma pur di non sentire la forza del Suo silenzio, ci si sballa con musica a tutto volume, alcool e droga.
Come sarebbe tutto diverso, se anche laicamente, anche da atei, si avesse il senso della dignità!
Questi giovani, di solito, non hanno problemi.
Se li creano. Perché non hanno l'umiltà di riconoscere il bisogno di Dio, perché non lo accettano per come è, perché pensano che non esiste.
Oppure perché non accettano che la sofferenza è parte integrante della vita. Non lo si accetta, e si evade dalla realtà.

Chi scrive, ha vissuto in parte quella vita.
Quando ero più giovincello, ero un assiduo frequentatore di discoteche. (E che discoteca; la discoteca più esclusiva e rinomata della mia zona; è stata una bella esperienza, ma fatta l'esperienza non mi interessa più; anche perché non ho più i biglietti omaggio! [k-ahah]). Finché si trattava di ballare, fare tardi, e bere un paio di cocktail, ok, ma quando iniziava a circolare droga (gradualmente in modo sempre più sfacciato) ho alzato i tacchi e non ho messo più piede in luoghi di quel tipo.
Del resto per mia forma mentis, l'idea di spendere soldi e di rimanere a stomaco vuoto, mi fa venire i brividi.
Se avessi 50 euro da spendere, non li spenderei mai in droga, ma per una bella mangiata di pesce accompagnata con del buon vino (posto che poi non debba guidare).

Questa mancanza di spiritualità, (religiosa o laica che sia), genera aridità. L'aridità impedisce di amare e di essere amati. L'aridità agevola l'oscuramento non solo del cuore, ma anche della ragione; infatti spesso, (è provato dalle interviste), questa tipologia di giovani, non ha dimensione culturale. Studiano, (scuole superiori e università), ma se gli chiedi in che anno Colombo è sbarcato in America, spesso ti fanno scena muta o ti dicono 1700!!!
Da un'aridità spirituale e da un'aridità culturale, ma cosa volete che esca fuori???
Credono solo a chi gli dice cose che a loro fanno comodo. Quando qualcuno gli dice cose scomode, lo ignorano.
Mi ricordano tanto, una giovane coppia di sposi, che avendo avuto un figlio con problemi, e andando dai vari medici, credevano solo ai medici che gli dicevano che loro figlio stava bene...
I fatti, hanno dimostrato, che avrebbero fatto meglio a credere ai medici, che gli dicevano che loro figlio aveva grossi problemi, perché avevano ragione questi ultimi.
Perché poi i giovani crescono, magari si sposano, fanno figli, ma rimangono immaturi!
La vita può essere bella. Ma di essa fa parte: la sofferenza, la rinuncia, la malattia, la morte, il fallimento. Se non lo si accetta, le cose non cambiano comunque; si tenta di evadere, ma è solo un'illusione; ci si distrugge, aggravando la propria situazione (ammesso che di base ci sia una situazione grave).
In breve, per non affrontare la sofferenza (piccola o media che sia) del presente, la si soffoca. Soffocandola, rimane. E poiché la si soffoca in modo malsano, si ripresenterà sicuramente in futuro in modo peggiore, con in più l'aggravante della schiavitù della droga e/o dell'alcolismo.

Chi usa droga, o abusa di alcool per risolvere i suoi problemi (ammesso che siano problemi reali), è come chi su una ferita, invece di mettere acqua ossigenata, mette polvere e sporcizia...


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Re: Giovani e alcool

Messaggio da Cielo » domenica 24 ottobre 2010, 17:32

Io non so. Non so davvero. Dico solo che mi dispiace e il mio pensiero corre ai miei nipoti quando saranno grandi... mi dispiace per le mamme e i papà. (Mi dispiace anche per il mio Signore che ama tanto i piccoli) [sigh] :|
E adesso.... ci sono anche i ragazzi "emo"...


“Non fate peccati, e state allegri”. San Filippo Neri

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