La famiglia è minacciata
Inviato: domenica 9 gennaio 2011, 12:51
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La famiglia è minacciata
Questo ha affermato oggi Benedetto XVI, in occasione di alcuni battesimi. L'affermazione però, è subordinata al punto di vista. "Minacciato", è qualcosa che funziona perfettamente, che rischia di non funzionare più bene, o non funzionare più. Chiarito questo, la famiglia, è minacciata o è già significativamente danneggiata?? Svariati sono i problemi, le cui cause, sono state indicate più volte: mancanza di maturità (poco c'entra l'età anagrafica), mancanza di educazione allo spirito di sacrificio, di sofferenza, di rinuncia, di abnegazione, mancanza di educazione al "galateo", mancanza di educazione cristiana. E in effetti, l'ultimo punto, è la lacuna più grave, perché comprende il resto. Sia chiaro: educazione cristiana, non significa che tutti si debba essere alla fine, per forza cristiani cattolici e magari praticanti, in modo formale e sostanziale. Significa però educare seriamente e fino in fondo al Cristianesimo, fermo restando, che poi, dopo, ogni figlio, nella propria libertà, fa le proprie scelte. Ma la Storia insegna, che quando si fa così, i valori cristiani, che vengono rifiutati sul piano religioso, nella propria legittima libertà di individuo, vengono poi comunque laicizzati, rielaborati, dando luogo a: civiltà, rispetto, senso della legalità, senso della giustizia, onestà, senso del dovere; cose che migliorano la vita e degli individui, e della collettività, perché danno stabilità, sicurezza, ordine.
Se poi con la corretta educazione cristiana, si ha anche il dono della Fede (virtù teologale), allora tutto questo, viene elevato in termini ancora più positivi e costruttivi. Invece, dopo la seconda guerra mondiale, passando attraverso il '68 e oltre, in parte, per reazione ad eccessivi e ingiusti vincoli, una o due generazioni di genitori, hanno deciso (in modo antiteticamente sbagliato e ingiusto) di non educare più i figli, di bandire il no, facendogli fare i loro comodi, nel bene e nel male. I risultati sono noti: droga, alcool, bullismo, stupri, giovani madri che uccidono i figli neonati (magari solo perché piangono), irreligiosità, mancanza di valori in genere. Senza contare quei genitori, che credono di avere figli per bene, ma in realtà non hanno la più pallida idea di cosa facciano realmente i loro figli, quando escono: dalla droga, alla prostituzione. Ovviamente, ci sono anche le persone intelligenti, che cercano di educare i loro figli in modo serio, dicendo sì, quando c'è da dire sì, e dicendo no, senza pietà, quando c'è da dire no. Ma soprattutto, cercando di educare, a far capire che la vita è sacrificio, sofferenza, lotta, che si deve affrontare, senza scappatoie, che sono solo illusioni.
Se alcuni genitori, nella prima infanzia, non fanno nemmeno lo sforzo di insegnare le preghiere (questo mi riferiscono alcuni catechisti), ma dove si vuole andare??? Quello che a volte accade, è il minimo. E continuando così, se i genitori per primi non si svegliano, e non cambiano registro, le cose, potranno solo peggiorare.
La famiglia è minacciata
Questo ha affermato oggi Benedetto XVI, in occasione di alcuni battesimi. L'affermazione però, è subordinata al punto di vista. "Minacciato", è qualcosa che funziona perfettamente, che rischia di non funzionare più bene, o non funzionare più. Chiarito questo, la famiglia, è minacciata o è già significativamente danneggiata?? Svariati sono i problemi, le cui cause, sono state indicate più volte: mancanza di maturità (poco c'entra l'età anagrafica), mancanza di educazione allo spirito di sacrificio, di sofferenza, di rinuncia, di abnegazione, mancanza di educazione al "galateo", mancanza di educazione cristiana. E in effetti, l'ultimo punto, è la lacuna più grave, perché comprende il resto. Sia chiaro: educazione cristiana, non significa che tutti si debba essere alla fine, per forza cristiani cattolici e magari praticanti, in modo formale e sostanziale. Significa però educare seriamente e fino in fondo al Cristianesimo, fermo restando, che poi, dopo, ogni figlio, nella propria libertà, fa le proprie scelte. Ma la Storia insegna, che quando si fa così, i valori cristiani, che vengono rifiutati sul piano religioso, nella propria legittima libertà di individuo, vengono poi comunque laicizzati, rielaborati, dando luogo a: civiltà, rispetto, senso della legalità, senso della giustizia, onestà, senso del dovere; cose che migliorano la vita e degli individui, e della collettività, perché danno stabilità, sicurezza, ordine.
Se poi con la corretta educazione cristiana, si ha anche il dono della Fede (virtù teologale), allora tutto questo, viene elevato in termini ancora più positivi e costruttivi. Invece, dopo la seconda guerra mondiale, passando attraverso il '68 e oltre, in parte, per reazione ad eccessivi e ingiusti vincoli, una o due generazioni di genitori, hanno deciso (in modo antiteticamente sbagliato e ingiusto) di non educare più i figli, di bandire il no, facendogli fare i loro comodi, nel bene e nel male. I risultati sono noti: droga, alcool, bullismo, stupri, giovani madri che uccidono i figli neonati (magari solo perché piangono), irreligiosità, mancanza di valori in genere. Senza contare quei genitori, che credono di avere figli per bene, ma in realtà non hanno la più pallida idea di cosa facciano realmente i loro figli, quando escono: dalla droga, alla prostituzione. Ovviamente, ci sono anche le persone intelligenti, che cercano di educare i loro figli in modo serio, dicendo sì, quando c'è da dire sì, e dicendo no, senza pietà, quando c'è da dire no. Ma soprattutto, cercando di educare, a far capire che la vita è sacrificio, sofferenza, lotta, che si deve affrontare, senza scappatoie, che sono solo illusioni.
Se alcuni genitori, nella prima infanzia, non fanno nemmeno lo sforzo di insegnare le preghiere (questo mi riferiscono alcuni catechisti), ma dove si vuole andare??? Quello che a volte accade, è il minimo. E continuando così, se i genitori per primi non si svegliano, e non cambiano registro, le cose, potranno solo peggiorare.