Madri che uccidono figli: “Dov'era Dio?” o “Dov'è Dio?”
Inviato: domenica 9 maggio 2010, 23:31
Su Rete 4, si sta trasmettendo "Quarto grado"...
Si parla, dei vari episodi relativi a madri, che hanno ucciso (o hanno provato a uccidere) i loro figli...
Al di là degli accertamenti giudiziari che devono essere posti in essere dalla Magistratura, emerge quasi sempre, come causa, la depressione...
Ora, quando la depressione si verifica, sulla base di un evento negativo, anche lieve o grave, ad es. la perdita del lavoro... si può comprendere lo stato depressivo (non certo il gesto di uccidere i propri figli)...
Ma nel caso ad es. della madre che ha ucciso il figlio, perché voleva fare la velina... non c'erano certo problematiche simili...
E nemmeno in molti altri casi...
Poi, a tragedia avvenuta, qualcuno, o il vicino, o un semplice spettatore, dice: "Dov'era Dio??".
Giusta la domanda, ma sbagliato il senso... e sbagliato anche il tempo...
Il "Dov'era Dio?", non ce lo dobbiamo chiedere, quando una madre uccide i propri figli piccoli e indifesi; è troppo tardi chiederselo allora; (anche se nel caso della madre sopravvissuta, rimane la speranza)...
Quando sono morti "tutti", è inutile chiedersi "Dov'era Dio?!"...
Il "Dov'è Dio?", è invece una domanda che potrebbe avere un senso, e cambiare le cose...
"Dov'è Dio", quando prima di sposarsi, si imposta il rapporto di coppia???
"Dov'è Dio", quando magari, scegliendo di sposarsi in chiesa, ci si prende l'impegno di vivere in un certo modo, con quella persona, tenendo presenti anche eventuali figli?
"Dov'è Dio", quando forse facciamo battezzare nostro figlio, senza renderci conto di quello che stiamo facendo??? Dell'impegno che ci stiamo prendendo???
È allora, e non dopo, che dobbiamo chiederci "Dov'è Dio", se ha lo spazio che merita, all'interno della nostra vita, all'interno del rapporto di coppia, all'interno della vita di quella famiglia.
Perché dove Dio è presente, dove Cristo è presente, non nella forma, ma nella sostanza, questi fatti non si verificano!!!!
Certo, anche con la Sua presenza, ci possono essere seri problemi all'interno di una coppia o di una famiglia; ma non si arriva a queste situazioni assurde. Mai!!! Se c'è la sostanza!
E attenzione... Non ci si riferisce all'"andare in chiesa"... quella è una cosa che può essere un di più costruttivo; ma se diventa un fatto puramente formale, lascia il tempo che trova... ("Chiese piene solo ai matrimoni e ai battesimi, fanno chiese piene solo ai funerali!!!!!!". Le chiese devono essere riempite la Domenica, quando non c'è un interesse personale, come un matrimonio o un battesimo!! Allora ha valore!).
Qui si allude al portare Cristo nel cuore, anche senza senza essere praticanti!! Si può essere anche atei, e portare almeno nella testa, gli insegnamenti, i princìpi del Vangelo.
E dove questo accade, questi fatti, non si verificano....
Perché se parto dal presupposto che la vita è sacrificio, sofferenza, rinuncia, non mi viene in mente nemmeno per un secondo, di uccidere mio figlio, perché voglio fare la velina!!!!
Se arrivo a pensare questo, e a porre in essere un gesto di questo tipo, significa, che penso, che la vita, sia solo realizzazione di se stessi, infischiandosene degli altri... figli inclusi...
I risultati che questo produce sono cronaca...
Nei casi più estremi...
Ho sentito donne-madri dire: "Io per mio figlio non posso rinunciare a questo o a quello!". Da una risposta così, si deduce che quella donna, non ha capito completamente cosa significhi essere madre... ma nemmeno a grandi linee!!!! Qui è questione di scala dei valori!!!
Escludere Dio dalla propria vita... è un rischio... il risultato è sempre negativo... clamorosamente negativo, come in questi casi; moderatamente negativo in altri...
E i casi moderatamente negativi, non rientrano nella cronaca...
La presenza di Dio nella propria vita, certo, non risolve i problemi.
Che devono comunque essere affrontati; ma se questa presenza è vera, impedisce a priori il verificarsi di certe follie!
E talvolta, affrontando la realtà, con il Suo aiuto, si può pervenire anche a soluzioni positive...
Ma se si prendono lucciole per lanterne anche a livello puramente razionale... siamo noi che ce la cerchiamo!
Il bene è il bene!
E il male è il male!
E non è tautologia!
L'Amore, per essere vero, (qualsiasi tipo di amore), deve includere sofferenza, sacrifici e rinunce.
So io quanti sacrifici ha fatto e fa mia madre per me!!!!
E li ha fatti e li fa con gioia, perché alla base è amore.
Ecco perché Qualcuno, ci ha insegnato con la vita, che il Vero Amore, è solo quello che va sulla Croce.
Il resto è falso, una truffa, o nel migliore dei casi, un surrogato.
Si permettono di uccidere figli sani....
E le madri che portandosi la loro croce, assistono i loro figli disabili????????? Questo è Amore... l'altro, è una truffa!
Si parla, dei vari episodi relativi a madri, che hanno ucciso (o hanno provato a uccidere) i loro figli...
Al di là degli accertamenti giudiziari che devono essere posti in essere dalla Magistratura, emerge quasi sempre, come causa, la depressione...
Ora, quando la depressione si verifica, sulla base di un evento negativo, anche lieve o grave, ad es. la perdita del lavoro... si può comprendere lo stato depressivo (non certo il gesto di uccidere i propri figli)...
Ma nel caso ad es. della madre che ha ucciso il figlio, perché voleva fare la velina... non c'erano certo problematiche simili...
E nemmeno in molti altri casi...
Poi, a tragedia avvenuta, qualcuno, o il vicino, o un semplice spettatore, dice: "Dov'era Dio??".
Giusta la domanda, ma sbagliato il senso... e sbagliato anche il tempo...
Il "Dov'era Dio?", non ce lo dobbiamo chiedere, quando una madre uccide i propri figli piccoli e indifesi; è troppo tardi chiederselo allora; (anche se nel caso della madre sopravvissuta, rimane la speranza)...
Quando sono morti "tutti", è inutile chiedersi "Dov'era Dio?!"...
Il "Dov'è Dio?", è invece una domanda che potrebbe avere un senso, e cambiare le cose...
"Dov'è Dio", quando prima di sposarsi, si imposta il rapporto di coppia???
"Dov'è Dio", quando magari, scegliendo di sposarsi in chiesa, ci si prende l'impegno di vivere in un certo modo, con quella persona, tenendo presenti anche eventuali figli?
"Dov'è Dio", quando forse facciamo battezzare nostro figlio, senza renderci conto di quello che stiamo facendo??? Dell'impegno che ci stiamo prendendo???
È allora, e non dopo, che dobbiamo chiederci "Dov'è Dio", se ha lo spazio che merita, all'interno della nostra vita, all'interno del rapporto di coppia, all'interno della vita di quella famiglia.
Perché dove Dio è presente, dove Cristo è presente, non nella forma, ma nella sostanza, questi fatti non si verificano!!!!
Certo, anche con la Sua presenza, ci possono essere seri problemi all'interno di una coppia o di una famiglia; ma non si arriva a queste situazioni assurde. Mai!!! Se c'è la sostanza!
E attenzione... Non ci si riferisce all'"andare in chiesa"... quella è una cosa che può essere un di più costruttivo; ma se diventa un fatto puramente formale, lascia il tempo che trova... ("Chiese piene solo ai matrimoni e ai battesimi, fanno chiese piene solo ai funerali!!!!!!". Le chiese devono essere riempite la Domenica, quando non c'è un interesse personale, come un matrimonio o un battesimo!! Allora ha valore!).
Qui si allude al portare Cristo nel cuore, anche senza senza essere praticanti!! Si può essere anche atei, e portare almeno nella testa, gli insegnamenti, i princìpi del Vangelo.
E dove questo accade, questi fatti, non si verificano....
Perché se parto dal presupposto che la vita è sacrificio, sofferenza, rinuncia, non mi viene in mente nemmeno per un secondo, di uccidere mio figlio, perché voglio fare la velina!!!!
Se arrivo a pensare questo, e a porre in essere un gesto di questo tipo, significa, che penso, che la vita, sia solo realizzazione di se stessi, infischiandosene degli altri... figli inclusi...
I risultati che questo produce sono cronaca...
Nei casi più estremi...
Ho sentito donne-madri dire: "Io per mio figlio non posso rinunciare a questo o a quello!". Da una risposta così, si deduce che quella donna, non ha capito completamente cosa significhi essere madre... ma nemmeno a grandi linee!!!! Qui è questione di scala dei valori!!!
Escludere Dio dalla propria vita... è un rischio... il risultato è sempre negativo... clamorosamente negativo, come in questi casi; moderatamente negativo in altri...
E i casi moderatamente negativi, non rientrano nella cronaca...
La presenza di Dio nella propria vita, certo, non risolve i problemi.
Che devono comunque essere affrontati; ma se questa presenza è vera, impedisce a priori il verificarsi di certe follie!
E talvolta, affrontando la realtà, con il Suo aiuto, si può pervenire anche a soluzioni positive...
Ma se si prendono lucciole per lanterne anche a livello puramente razionale... siamo noi che ce la cerchiamo!
Il bene è il bene!
E il male è il male!
E non è tautologia!
L'Amore, per essere vero, (qualsiasi tipo di amore), deve includere sofferenza, sacrifici e rinunce.
So io quanti sacrifici ha fatto e fa mia madre per me!!!!
E li ha fatti e li fa con gioia, perché alla base è amore.
Ecco perché Qualcuno, ci ha insegnato con la vita, che il Vero Amore, è solo quello che va sulla Croce.
Il resto è falso, una truffa, o nel migliore dei casi, un surrogato.
Si permettono di uccidere figli sani....
E le madri che portandosi la loro croce, assistono i loro figli disabili????????? Questo è Amore... l'altro, è una truffa!